Nei giorni scorsi ho letto un articolo che parlava del nuovo romanzo di Sveva Casati Modigliani, Il diavolo e la rossumata, nel quale descrive questa crema a base di uova, zucchero e vino, che le preparava sua nonna da piccola, quando faceva i capricci. Questa ricetta del cuore della scrittrice, mi ha fatto ricordare il mio nonnino, per il quale proprio oggi ricorre il primo anniversario dalla sua scomparsa (il giorno dopo avrebbe compiuto 97 anni) ed il suo piatto preferito. La mia nonnina (scomparsa invece 11 anni fa, sempre in questo mese) gli preparava una pietanza a base di uova fritte con cipolla, pancetta (anzi meglio lardo) e peperoncino, anche con 40 gradi all'ombra. Ed a me, magrolina bambina inappetente d'estate, l'unica cosa che stuzzicava l'appetito era proprio questo piatto, che nonostante non fosse proprio leggero e pizzicasse per l'abbondante peperoncino che mio nonno sbriciolava dentro, mangiavo di gusto. Non ho nessuna foto del piatto perché ancora, seppur nella sua semplicità, non ho riproposto, e nemmeno dei dolci del titolo, ma solo questo:
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